lunedì 12 marzo 2012

Le teorie psicologiche e psicoanalitiche

Le interpretazioni di tipo psicologico sono in disaccordo rispetto alle teorie biologiche dal momento che enfatizzano l’importanze e il ruolo dell’autore nella criminogenesi.

Termini utilizzati in psi criminale:

1) temperamento – è la base innata, la struttura biologica (v. Galeno e Kretschmer con i suoi schizotimici e ciclotimici);
2) carattere – è dato dall’interazione tra il temperamento e l’ambiente, è una componente dinamica che cambia con el vicende della vita del sogg che ne plasmano gli aspetti;
3) personalità – è la totalità affettivo-volitiva del sogg, è il vivere sociale del sogg, dato dalle sue interrelazioni con i gruppi e con l’ambiente. E’ l’organizzazione di attitudini, credenze, abitudini e comportamenti.

Sigmund Freud
(1856-1939) è il fondatore della psicanalisi. Ha dato un contributo fondamentale alla teorie sullo sviluppo della personalità.

Per lui la personalità si divide in 3 parti spesso in conflitto tra loro:

1) Id o Es, serbatoio primario dell’energia psichica, polo pulsionale della personalità, ha contenuti inconsci per parte ereditari e per l’altra acquisiti o rimossi. Sono riconducibili all’istinto di vita Eros e a quello di morte Thanatos. Entra in conflitto con le altre due parti. L’Es è alla ricerca sempre del piacere, è sede della libido;
2) Io, è parte della struttura conscia e razionale. Si sviluppa quando il bimbo separa sé agli altri. Opera secondo il principio di realtà, è mediatore tra Es e Super-Io;
3) Super-Io ha la funzione di coscienza sociale, censore, auto-osservazione, formazione di ideali. E’ in continuo conflitto con l’Es e ne controlla gli impulsi.

Freud collega la criminalità a un inconscio senso di colpa che il sogg prova per il complesso di Edipo se maschio e di Elettra se femmina.

Il comportamento criminale potrebbe essere la risultante di un conscio iperattivo che causa un potente senso di colpa. Per cui l’essere puniti severamente può liberare dal senso di colpa.

Il senso di colpa insorge come risultato del conflitto tra Super-Io e desideri aggressivi e sessuali infantili originati dal complesso edipico.

Reik
(1967) teorizza la coazione a confessare per cui il delinquente attraverso il lapsus vuole in realtà essere scoperto per poi essere punti ed alleviare così il suo senso di colpa. Es classico è quello di Delitto e castigo .

Le teorie si prestano a due ipotesi:

1) delitti seriali. Il criminale lascia della tracce ma non tali da farlo identificare in modo da alleviare temporaneamente l’angoscia per poi riemergere fino al nuovo delitto;
2) il sogg non vuole in realtà liberarsi della colpa che diventa attraente per un effetto masochistico. Quindi la punizione diventa in realtà incoraggiamento al delitto.

Studi di
Alexander e Staub e poi Healy. L’Es gioca un ruolo importante nell’agire criminale.

Si distingue:

- criminalità fantasmatica, le azioni criminali rimangono a livello di sogni. Il Super-Io è forte e sublima magari con la carriera, la scalata sociale, l’accumulo di ricchezze…;
- criminalità accidentale, il Super-Io consente sublimazioni con condotte imprudenti (es nella circolazione stradale);
- criminalità cronica presenta tre sottocategorie: i. azioni criminose per processi tossici o biopatologici (ritardi mentali, effetto di alcol e sostanze stupefacenti…);

ii. azioni criminose da eziologie nevrotica, c’è forte conflitto tra Es e Super-Io. Delitti coatti o delitti sintomo (cleptomania, piromania…); iii. azioni criminose del delinquente con Super-Io criminale che si identifica con modelli criminali (sottoculture, es ladri, ricettatori, rapinatori); iv azioni criminose da delinquente genuino senza Super-Io, il sogg è inadatto alla vita sociale, è privo di controllo sociale.

Bowlby

evidenzia la carenza di affetto dei genitori, l’atteggiamento oscillante tra permissivismo e severità come la possibile causa di conflitti non risolti del figlio, sensi di colpa che devono essere soddisfatti con la punizione.

Johnson
parla di processo di soddisfazione vicariante dei genitori che attraverso l’agire del figlio soddisfano i loro impulsi proibiti e scarsamente integrati. I genitori raccontano le bravate del figlio salvo poi sanzionarlo di fronte al biasimo della società e in questo ilo figlio si sente tradito dai genitori e così sentendosi ingannato ingannerà egli stesso.

Legata a questa teoria c’è quella del canadese
Mailloux sulla personalità del delinquente tipico. In pratica il figlio giudicato la pecora nera dai genitori metterà in atto dei comportamenti che in una sorta di circolo vizioso e di ripetizione compulsiva confermeranno questa sua incapacità, il suo essere buono a nulla fallito, fintanto che entrerà in una band dove potrà esercitare il ruolo di duro ed essere accettato e fino a che una condanna pubblica non confermerà definitivamente questa immagine.

Nelle teorie psicanalitiche sono importanti i meccanismi di difesa che sono metodi dell’Io che si oppongono alle esigenze dell’Es in modo da evitare conflitti con Super-Io e realtà.

I più importanti sono:

1. identificazione, quella primaria è quella indirizzata ai genitori per superare il complesso di edipo. Dal punto di vista criminologico è importante quella con una figura deviante vera o di fantasia.

C’è poi l’identificazione della vittima con l’aggressore vedi ad es sindrome di Stoccolma o abuso sessuale dei minori perpetrato quando si diventa adulti;

2. proiezione. Il sogg espelle da se ciò che non riconosce, non gli piace e lo proietta nell’altro (v. ad es il razzista);

3. razionalizzazione, il sogg dà spiegazione coerente dal punto di vista logico o accettabile a qualcosa di cui non si percepiscono i veri motivi (es. delitti politici, religiosi). Il delitto può avere un significato simbolico, quindi diverso da ciò che appare;

4. rimozione, ha origine nel conflitto tra desideri opposti, ad es forme di amnesia dopo un crimine. L’io cerca di spingere o mantenere nell’inconscio rappresentazioni legate a una pulsione;

5. formazione reattiva, es crudeltà repressa è mantenuta inconscia da una eccessiva compassione per le sofferenze altrui. E’ un atteggiamento di senso contrario a un desiderio rimosso.

Il Behaviorismo, il comportamentismo, nasce nel 1910 e si sviluppa nel clima di materialismo e positivismo. Fondatore è
John Watson. Si toglie la soggettività, mentre tutto il peso va all’ambiente e alla sua influenza (apprendimento per S->R). Trova terreno fertile negli USA.

Tra i seguaci:

1.
Tolman con la teoria dell’apprendimento cognitivo. Descrive il comportamento su base molare (ogni atto ha caratteri specifici, identificabili e descrivibili), ogni comportamento è finalizzato, l’individuo impara in base ad aspettative sorte da esperienze precedenti, al posto del rinforzo c’è la conferma;
2.
Hull con la teoria sistematica del comportamento. La sua legge dice che la forza di un’abitudine è proporzionale al numero delle associazione S/R rinforzate;
 
3.
Skinner con l’analisi sperimentale del comportamento. Prende le mosse dal concetto di fase operante. La condotta, il comportamento può essere plasmato attraverso i rinforzi. Quindi l’aggressività non è appresa, innata, ma si impara e quindi si disimpara attraverso premi e punizioni.

Seguaci di Skinner troviamo:

1.
Bandura con la teoria dell’apprendimento sociale. Non si nasce con la capacità di comportarsi in modo violento ma la violenza è un comportamento appreso da bambini osservando e imitando modelli di ruolo e poi assumendo quei ruoli. Importanti i suoi studi sulle scene di violenza nei film e nei programmi televisivi. I mezzi di comunicazione di massa possono produrre reazioni quali: effetti di modellamento, effetti inibitori o disinibitori su risposte acquisite precedentemente, risposte simili effetto di apprendimento precedente.
2.
Dollard con la teoria della frustrazione-aggressione. Per lui l.’aggressione è conseguenza della frustrazione e la comparsa di condotte aggressive presuppone l’esistenza di frustrazioni. La sua teoria è stata utilizzata anche per spiegare l’influenza dei mass media e in particolare della pubblicità che con il bombardamento di modelli ricchi e felici come normali, quando invece non sono facilmente raggiungibili dalla gran parte delle persone, istiga la voglia del possesso di quei beni fino a promuovere comportamenti illeciti pur di averli. Quindi non solo la violenza ma anche la spinta al consumismo può promuovere comportamenti devianti.

DSM
è il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.

I disturbi di personalità sono introdotti nell’Asse II mentre nell’Asse I ci sono tutte le malattie psichiatriche che prevedono la non imputabilità del reo.

I disturbi di personalità indicati nel DSM sono 10 riferibili a tre cluster:

1. Gruppo A,
odd cluster comprende: a. paranoide – è sempre vigile, incapace di rilassarsi, sono diffidenti, hanno paura di essere ingannati, sono rigidi, sono litigiosi, cause interminabili, affini ci sono i fanatici b. schizoide –freddezza emotiva, preferiscono l’isolamento, autori di reati aggressivi e violenti, delinquenti pericolosi c. schizotipico – affine al precedente, sono stravaganti e bizzarri, linguaggio iperlaborato, metaforico, pochi interessi sentimentali;

2. Gruppo B,
dramatic cluster comprende a. disturbo narcisistico – tendenza a rappresentare la realtà e il prossimo in modo manipolatorio e funzionale ai propri interessi, sono truffatori o millantatori di credito, white collar criminals, b. disturbo istrionico- si comporta in modo drammatico, teatrale, vuole a tutti i costi attirare l’attenzione su di se, ricorre alla bugia patologica, sono i mitomani, ci sono alcuni truffatori, millantatori di credito, abusano di titolo e funzioni, svolgono professioni senza titolo e simulano di essere vittime di reati, c. borderline – alta variabilità dell’umore, sentimenti cronici di vuoto, scatti improvvisi e incontrollabili di rabbia, tendono ad avere rapporti emotivi con una sola persona alla quale si attaccano in modo insano, in genere commettono reati contro la persona connessi all’uso di stupefacenti o circolazione stradale, d. antisociale – è lo psicopatico per antonomasia, ora definito come sociopatico o personalità antisociale, è irresponsabile delle sue azioni, non ha rispetto per sentimenti altrui, è incapace di apprendere dall’esperienza, privo del sentimento del rimorso, sono ribelli, aggressivi, rissosi e ricorrono facilmente all’uso di droghe e alcool;

3. Gruppo C,
anxious cluster comprende a. evitamento- si caratterizza per una sorta di ritiro sociale, teme l’umiliazione, il fallimento, il dolore, può presentarsi come timido e schivo, comportamento sottomesso e un eccessivo bisogno di leghami, b. dipendente- sono patologicamente dipendenti, non riescono a prendere decisioni da soli, non riescono ad agire indipendentemente dagli altri, sono le vittime delle violenze (es quelle intrafamiliari), c. compulsivo – eccessivamente attento ai dettagli, perfezionista, inflessibile, rigido e ostinato, difficili rapporti con le persone.

Infine ci sono delle personalità disturbate che non rientrano nel DSM come categorie definite (es i tipi misti) o che costituiscono l’appendice come:

- disturbo sadico, trae godimento dalla sofferenza psichica o fisica degli altri
- disturbo esplosivo intermittente, reazioni violente imprevedibili, perdita di controllo inibitorio può sfociare in attentati contro le persone.

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