lunedì 12 marzo 2012

Criminologia post moderna

Cosa vuol dire moderno.

Una società è moderna quando:
- i membri attivi sono occupati
- lo status è acquisito in base alle prestazioni lavorative e non alla nascita (ascritto)
- vi è mobilità sociale tra classi e tra professioni
- sono ricercati e premiati atteggiamenti innovativi
- si sviluppa un apparato giuridico-amministrativo, la crescita è continua e cumulativa, vi è partecipazione, consenso, istruzione di base, sicurezza, assistenza sociale, libertà fondamentali
Il postmodernismo ha origine dal pensiero poststrutturalista francese e nasce dalla disillusione nei confronti delle teorie moderniste sia convenzionali sia radicali derivate da Hegel e Marx.

Gli autori che maggiormente hanno ispirato il postmoderno sono Nietzsche e Lacan.
Per Nietzsche non esiste nessuna verità base poiché anche la credenza nel valore della verità è una credenza storicamente condizionata. Sua è l’idea dell’eterno ritorno all’uguale, alla volontà di potenza, nichilismo e superuomo (oltreuomo per Vattimo). Ogni momento ha senso in se’.

Per Lacan è importante la scoperta di un inconscio che non è riconducibile alla coscienza, non è traducibile in termini filosofici e scientifici.

Postmodernismo è quindi rifiuto della modernità (razionalità, autorità, tecnologia e scienza), della occidentalizzazione, è rivalutazione della tradizione; è l’ascesa a nuovi valori e stili di vita.

L’incremento della criminalità ha diffuso un senso di minaccia e di insicurezza e fatto propendere per una politica criminale con concezione della pena di tipo neo-retribuzionistico. Si parla di incapacitazione dei delinquenti.
Le teorie razionali si basano sull’assunto che le persone sono in grado di prendere decisioni autonome pur senza escludere l’influenza dell’ambiente e della struttura sociale.

Garland
parla di criminologia della vita quotidiana.
Cohen e Felson parlano di teoria delle attività di routine. Riguardano i modelli stabili di comportamento con un’attenzione alla vittimologia e alla prevenzione della criminalità. L’opportunità di delinquere viene messa in relazione con i grandi mutamenti delle società occidentali che determinano il variare delle routine e in questo senso si pone in continuità con la Scuola di Chicago.

C'è poi la teoria degli stili di vita che spiega la differenza nei tassi di vittimizzazione collegata ai diversi stili di vita secondo tre elementi: ruolo sociale, posizione nella struttura sociale e componente razionale nell’agire.

La teoria della scelta razionale spiega le motivazioni che spingono a commettere azioni devianti come tentativo di soddisfare i bisogni primari.

La teoria sulla struttura delle opportunità per il crimine mette in evidenza tre elementi: obiettivi, vittime e strumenti che facilitano la commissione del reato dove però la scelta razionale dell’autore è fondamentale.

La teoria della vergogna differenziale ( fa parte delle teorie integrate) indica nel controllo sociale il parametro verso l’accettazione o il rifiuto della legge. La vergogna può essere quindi reintegrativa o disgregativa e punta il dito sulle implicazioni politiche della comunità per il principio del perdono.

Ancora ci sono la teoria del comportamento delinquente strutturato, sul corso di vita e sull’equilibrio del controllo.

Le teorie soggettive parlano di seduzione del crimine, Katz, che pongono l’accento sulle motivazioni e gli intenti delle persone devianti.

La criminologia della pacificazione sostiene la necessità di affrontare in modo diverso i problemi sociali, spostando l’attenzione dai criminali ai cittadini per sottolineare l’importanza delle relazioni interpersonali empatiche.
La prospettiva del design ambientale è erede della Scuola di Chicago. La prima analisi si deve a Jacobs che critica la tendenza urbanistica a dividere la città in aree specializzate secondo criteri funzionali. La monotonia delle strutture di insediamento sarebbero causa di comportamenti devianti.

Il programma di Newman di prevenzione del crimine attraverso le strutture ambientali si basa sul concetto di spazio difendibile. La struttura architettonica può facilitare famiglie e singoli ad aumentare il loro senso di responsabilità per la cura, la protezione e la sicurezza dello spazio sociale circostante. Il recupero del controllo urbano avviene per Newman attraverso 4 elementi: territorialità (evitare le terre di nessuno degli spazi condivisi), sorveglianza (i luoghi di accesso devono essere visibili), imago (case popolari che non sembrino tali), ambiente (assicurare attività , rendere vive di contenuti le aree). La sua teoria non è stata esente da critiche ma ha comunque posto l’accento sul fatto che come si costruiscono le città può avere un peso sulla diffusione della criminalità.

C’è poi la teoria geografica del crimine che pone l’accento sul dove del crimine più che sul perché.

Gli studi sulle differenze di genere hanno preso piede in pratica da dopo la liberalizzazione della donna, prima la delinquente era considerata malata (isteria) o prostituta. Sono studi nuovi che evidenziano che le differenze di trattamento delle delinquenti donne spariscono di fronte alla gravità del reato.

La criminologia postmoderna, attualmente allo stato embrionale, ha già proposto teorie alternative quali:

1.
Foucault che ha trattato temi centrali per la criminologia: soggettività, rapporto tra potere controllo e sapere criminologico. Segue l’impostazione di Nietzsche e confuta la concezione umanistica della centralità del soggetto. Il sapere criminologico è correlato al potere da cui dipende l’esistenza delle strutture di controllo della criminalità. Il ruolo del diritto penale e della prigione sono un modo per segnare i limiti della tolleranza;
2.
teoria linguistica o semiotica che si ispira a Lacan. Si aspira a un mondo relativamente libero dal male, è la nemesi del postmodernismo nichilista;
3.
teoria del caos deriva dalle scienze fisiche, teoria della complessità dove vanno utilizzate le rappresentazioni non lineari e dinamiche della realtà. L’approccio è multidisciplinare.

Per quanto riguarda le nuove vie della criminologia, il breve excursus storico parte dal 1950 anno in cui viene fondata la criminologia come disciplina autonoma su impulso di
de Greeff al II congresso internazionale di Parigi. Si auspicava a una impostazione multifattoriale e multidisciplinare. Le fasi del processo della storia della criminologia secondo Pinatel si sviluppano:

- con teorie all’interno delle criminologie settoriali

- attraverso l’elaborazione di una sintesi

Ora si tratta di avviare una nuova fase partendo da 4 regole metodologiche:

1. livelli interpretativi (il fenomeno criminalità, il deviante e l’atto deviante)
2. attuare la criminografia, cioè la descrizione del crimine
3. separazione dei tipi psichiatricamente definiti per stabilire cosa è di pertinenza psichiatrica da cosa è invece di pertinenza criminologica
4. approccio differenziali e quindi i raffronti tra criminalità e altri fenomeni sociali, delinquenti e non…

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