giovedì 5 luglio 2012

Approccio Giudirico

APPROCCIO GIURIDICO
Trova la sua massima espressione nella Scuola Classica che s’inserisce in un contesto storico e sociale di grandi cambiamenti, infatti, il XVIII secolo, che vide il tramonto della vecchia aristocrazia, l’affacciarsi di una nuova borghesia prepotentemente alla ribalta della rivoluzione industriale, fu carico di tali e tanti mutamenti che portarono al prevalere d’idee riformatrici produttrici di profondi mutamenti nel sistema giudiziario. Polo d’interesse: la dignità umana.

Massimo esponente di tale scuola fu l’italiano Cesare BECCARIA (1738 - 1794) che, con l’inglese Jeremy BENTHAN (1748 - 1832), “proponeva di basare leggi e amministrazione giudiziaria sulla razionalità e sui diritti umani; due criteri, all’epoca, non applicati”. L’essere umano, persona razionale, in grado di portare avanti libere scelte, doveva essere trattato nel rispetto dei diritti civili ed essere sottoposto al “due process of law”, che in inglese significa un’azione giudiziaria conforme alla legge, tale da escludere l’arbitrarietà dei giudici. Secondo la scuola classica la deterrenza serve solo a giustificare la pena. Gli elementi essenziali sono: la celerità (rapidità di applicazione della punizione), certezza (della pena ogni volta che un reato viene commesso), severità (quantità della pena da infliggere).
Le teorie sul crimine e la criminalità sono quindi complesse osservazioni empiriche e logiche.
Naturalmente la teoria è parte della vita quotidiana, ognuno di noi presta ricorso alle teorie che possono essere semplici o complesse (a seconda dei fenomeni osservati), concrete o astratte. Si tratta, comunque, di generalizzazioni che provengono dalla conoscenza empirica o da esperienze, intuizioni, senso comune, conoscenza scientifica. Hanno criteri di validazione sia quantitativi (sistemi di verifica attraverso misurazioni) che qualitativi, basati sulla coerenza logica, sulla capacità di dare senso a posizioni divergenti, di sensibilizzazione  e, in ultimo, sulla notorietà (più è nota una teoria più è una buona).

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